Marco,
come è iniziata la tua carriera di scrittore?
Scrivo
da sempre, sin da quando ero bambino. Poi, negli anni 80, mi sono
finalmente sentito maturo per un romanzo. L’ho scritto, corretto,
rilegato e mandato a un editore amico, il quale, dopo alcuni mesi, mi
ha convocato e mi ha detto: «Lascia
perdere. Scordati di scrivere e, dammi retta, chi scrive d’avventura
oggi in Italia non ha futuro.»
Non
pago di questo “lusinghiero” risultato, mi sono recato presso uno
stampatore e mi sono auto pubblicato un altro romanzo che, nel
frattempo, avevo scritto. Ho diligentemente aperto una partita IVA
come editore e, col bagagliaio dell’auto pieno di copie, ho
incominciato a distribuire il frutto del mio lavoro nelle librerie
della provincia spezzina. E’ accaduto un miracolo e quelle mille
copie stampate a mie spese si sono volatilizzate in pochi giorni. Coi
soldini ricavati ho stampato un nuovo romanzo e una copia di questo è
finita nelle mani di uno dei più grandi editori italiani, Mario
Spagnol. Da quel giorno, era il 1995, la mia vita è cambiata.
Come
riesci a conciliare l'attività di scrittore con quella di gestore di
uno stabilimento balneare?
Ho
dei validi collaboratori (prima di tutti mia moglie Consuelo e il mio
socio Nicola) e poi l’attività frenetica dello stabilimento si
concentra in quattro, cinque mesi al massimo. Negli altri posso
“spaziare” con la fantasia e inventare trame e personaggi.
Quando
scrivi di solito?
Scrivo
quando capita, anche se so che una fetta del mio tempo giornaliero,
quasi fosse un lavoro, deve essere dedicata allo scrivere e, se manca
l’ispirazione, posso sempre fare dell’altro… che so, fare
ricerche, correggere, rileggere.
Mi
puoi dire qualcosa su “La voce del destino”, candidato al Premio
Bancarella 2012?
Ogni
mio romanzo nasce da una “folgorazione”: un particolare magari
irrilevante che mi cattura e mi spinge a approfondire. La
folgorazione per la Voce del Destino è l’incontro a Parigi con
un’anziana clochard, dal portamento “principesco”. Quasi per
gioco le inventai un passato, immaginandola nei panni della cantante
più grande di ogni tempo, la feci argentina e immaginai i personaggi
della Storia con cui un’anziana signora può essere venuta a
contatto. E così la mia clochard parigina diventa Luce de Bartolo,
cantante più grande di ogni tempo e migliore amica di Eva Peròn,
moglie dell’uomo che ha retto le sorti di quel paese per lunghi
anni.
Luce
entrerà in possesso di un segreto, una chiave capace di condurre a
un tesoro. E si tratta di un tesoro pericoloso e insanguinato: quello
che i nazisti in fuga hanno depositato nei paesi sudamericani
compiacenti…
E
la Storia rimbalza tra orizzonti lontani, corridoi silenziosi del
Vaticano e logge segrete e sanguinarie. Insomma, un percorso
disseminato di colpi di scena che, mi auguro, inviti il lettore ad
approfondire i lati oscuri della nostra storia.
Solo
il fatto di aver vinto il Premio selezione Bancarella e esser quindi
ammesso alla finale assieme a altri 5 colleghi mi riempie d’orgoglio
e di felicità. A luglio sapremo come è andata a finire.
Puoi
anticipare qualcosa sul prossimo libro?
Il
prossimo romanzo è in gestazione... posso raccontare soltanto
qualche idea e la “folgorazione”: Un ragazzo etrusco salva un
aquilotto dalla morte e tra il giovane e il rapace nasce un rapporto
più saldo della più solida amicizia. Entrambi saranno protagonisti
nella Roma che sta nascendo.
Un
consiglio per chi ama scrivere?
Scrivere,
scrivere sempre, senza pensare a platee sconfinate, ma scrivere per
lasciare, per regalare a chi ci leggerà memoria e consapevolezza. Se
poi arriverà anche il successo letterario, sarà il benvenuto.
Marco
Buticchi nasce a La Spezia il 2 maggio del 1957 e risiede a Lerici,
in quella pittoresca parte della costa ligure chiamata Golfo dei
Poeti. E’ sposato dal 1987 con Consuelo, con la quale ha due
figlie. Laureato in Economia e Commercio all'Università di Bologna
nel 1982 ha lavorato per diversi anni come Trader Petrolifero presso
una multinazionale, lavoro che lo ha portato a viaggiare spesso in
Medio Oriente, Africa, Europa e Stati Uniti. (R. Bocchi)
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| Marco Buticchi |
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| L'hotel all'interno dello stabilimento balneare |