“Il gioco dell’amore e del caso” al Manzoni fino al 17 febbraio



“Il gioco dell’amore e del caso” di Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux, portato al successo nel gennaio 1730 dagli attori della Comédie italienne, è un gioiello della drammaturgia settecentesca che ha in sé il germe della grande tradizione del teatro “all’italiana”. Una classica commedia degli equivoci in cui Silvia e Dorante, nei panni dei rispettivi servi, s’innamorano e la stessa cosa accade anche ai due servitori che indossano le vesti dei loro padroni. Attraverso uno stile gradevole e raffinato il teatro di Marivaux si sofferma a descrivere le mille sottigliezze dell'amore: al suo sorgere o nelle sue ambigue metamorfosi, nel suo urtarsi con le convenzioni sociali e mondane. Marivaux fa emergere le contraddizioni dei personaggi divisi tra l'essere e l'apparire, la verità e l'inganno. Svela le pieghe nascoste del gioco della passione, mostrando l'essenza di una natura umana vacillante, incerta, piena di perplessità e interrogativi. Piero Maccarinelli riscopre la squisita tessitura drammaturgica di Marivaux, nella versione e nell’adattamento di Giuseppe Manfridi per farne risaltare e raccontare le inquietudini, le tragicomiche ansie dell'essere innamorato, la paura del futuro, l'incertezza dell'essere amato, la comica e talora patetica posizione dell'amante rispetto all'amato e viceversa.
Paolo Briguglia, Antonia Liskova, Francesco Montanari, Fabrizia Sacchi, Emanuele Salce e Sandro Mabellini sono i brillanti protagonisti dello spettacolo.
I costumi portano la firma e tutto il prestigio del premio Oscar Gabriella Pescucci. Le scene sono di Giacomo Costa, artista visivo dalla fama internazionale.
Lo spettacolo è in scena al Teatro Manzoni di Milano fino al 17 febbraio. (R.B.)

Sandro Mabellini e Emanuele Salce

Paolo Briguglia e Antonia Liskova

Francesco Montanari

Fabrizia Sacchi