Al Teatro Manzoni in scena “Colazione da Tiffany”


Dal 26 febbraio al 17 marzo 2013 arriva a Milano la versione teatrale del romanzo di Truman Capote, pubblicato nel 1958, dal quale Blake Edwards trasse l’omonimo film con Audrey Hepburn e George Peppard.
La versione teatrale, diretta da Piero Maccarinelli e interpretata da Francesca Inaudi e Lorenzo Lavia, è tratta dall’adattamento di Samuel Adamson, già andato in scena a Londra, ed è il primo adattamento per il teatro del romanzo di Capote. Quest’anno ne è prevista la messa in scena anche a Broadway.
Il film del 1961, di fama mondiale, non rispecchiava fedelmente il romanzo, avendo spostato la storia dal 1943 al presente. Hollywood aveva anche edulcorato la storia ed aggiunto un lieto fine.
Gli attori
La storia è narrata da William, uno scrittore arrivato dall’Alabama a New York (forse un alter ego di Capote), che ricorda il suo incontro con Holly, una ragazza di facili costumi conosciuta la prima volta nel 1943. William racconta la sua storia, del suo arrivo dalla provincia e dei personaggi che lei ha frequentato a New York, nel suo appartamento dell’East Side: un agente di Hollywood, un mafioso, un diplomatico brasiliano. Holly aspira alla mondanità ed elegge la gioielleria Tiffany come suo luogo ideale.
Francesca Inaudi e Lorenzo Lavia
Truman Capote (1924-1984) è noto soprattutto per il romanzo “A sangue freddo” (1966), che ha ispirato parecchi film.

Piero Maccarinelli, nato a Brescia, si è diplomato in regia al Piccolo di Milano.
In seguito è stato assistente di Scaparro e Olmi e ha fondato l’associazione culturale “Artisti riuniti”. Al Teatro Manzoni è appena andato in scena il suo precedente spettacolo “Il gioco dell’amore e del caso”, di Marivaux.

Francesca Inaudi, nata a Siena nel 1977, si è diplomata a Milano alla scuola del Piccolo Teatro. A teatro aveva già recitato con la regia di Massimo Castri ed Elio De Capitani. E’ conosciuta soprattutto per le sue interpretazioni televisive in “Distretto di polizia” e “Tutti pazzi per amore” e per i suoi ruoli cinematografici in “Dopo mezzanotte”, “L’uomo perfetto”, “Femmine contro maschi” e soprattutto “Noi credevamo”, di Mario Martone.
Lorenzo Lavia, nato a Roma nel 1972, è figlio d’arte: suo padre è Gabriele Lavia, con il quale lavora spesso a teatro. (R.B.)