In scena all’Elfo Puccini “Io sono il proiettile”



In scena a Milano al Teatro dell’Elfo Puccini, dal 3 all’8 dicembre “Io sono il proiettile” (espiazione), radiodramma per attore solo e vocoder, di e con Edoardo Ribatto.
“Io sono il proiettile” è liberamente ispirato all’opera e alla vita di Yuri Markus Daniel, scrittore dissidente processato e condannato per reati d’opinione.
Il suo caso fu clamoroso perché le opinioni che gli venivano contestate non erano sue, ma dei personaggi dei suoi romanzi. È come se si volesse mettere in galera Shakespeare per le opinioni di Jago. E, di fatto, avvenne proprio così. Questa confusione fra persona e personaggio è tragicamente calzante per il destino di un artista. L’autore ha deciso quindi di assecondarla usando un procedimento noto come bio-fiction: la riscrittura liberamente romanzata di eventi e personaggi realmente esistiti.
L’idea portante è: creare un ponte fra uno scrittore e il personaggio da lui inventato, facendoli conoscere. Il testo è scritto in forma radiodrammatica perché la messa in scena punta sul suono come veicolo unico di comunicazione, un suono fortemente realistico, una vera e propria scenografia sonora. Il lavoro sulla recitazione è iperreale, a microfono: l’attore interpreta tutti i personaggi con l’ausilio di un vocoder (un dispositivo audio capace di contraffare la voce).  Tutto ciò permette allo spettatore, chiudendo gli occhi, di immergersi in una storia piena di personaggi (12 per la precisione), andare in un luogo lontano nel tempo e nello spazio (la Russia degli anni ’60) e, quando li apre, vedere un uomo, solo, alle prese coi propri fantasmi . Cioè un artista...
“Io sono il proiettile” è una storia della Russia negli anni ’60 raccontata come un thriller psicologico del nuovo millennio. Una specie di “Fight Club” col colbacco.
Un uomo viene accusato ingiustamente di essere un delatore e in un attimo tutti quelli che conosce gli voltano le spalle come un appestato. Mentre il suo mondo si sgretola, conosce in un locale Yuri, uno scrittore in crisi di coscienza. Quell’incontro cambierà la loro vita per sempre. “Io sono il proiettile” è una storia sull’identità. Perché per trovare la nostra dobbiamo prima incontrare quella degli altri.

Edoardo Ribatto, genovese, 39 anni, si è diplomato alla Scuola Paolo Grassi di Milano. Questa è la sua prima regia e il suo primo testo originale. (R.B.)