“Vera vuz” al teatro Out Off di Milano fino al 2 febbraio


Il 14 gennaio all’Out Off di Milano ha debuttato il nuovo testo di Edoardo Erba, “Vera vuz”, con la regia di Lorenzo Loris e l’interpretazione di Gigio Alberti, Mario Sala e Monica Bonomi. Lo spettacolo sarà in scena fino al 2 febbraio 2014.
Fu nel 1985 che Edoardo Erba, allora ai suoi esordi, ebbe i primi contatti produttivi con il Teatro Out Off. Da allora l’autore pavese ha fatto molta strada segnando la storia e lo sviluppo della drammaturgia italiana attraverso testi come “Maratona di New York” e “Muratori”, che hanno fatto il giro del mondo, portando Erba ad essere uno degli autori di teatro italiani più rappresentati all’Estero. Lorenzo Loris, pur realizzando un suo originale e personalissimo percorso attraverso la drammaturgia contemporanea, ha sempre mantenuto teso il filo di interesse per la scrittura di Erba.  
Mario Sala è un altro anello di congiunzione tra il lavoro di Erba come drammaturgo e il lavoro di Lorenzo Loris come regista. Per entrambi l’attore pavese è stato l’interprete di riferimento di moltissimi dei loro lavori incarnando un tipo di attore sensibile alla scrittura contemporanea,  capace di inventare modi e personaggi sempre in bilico tra realismo e surrealtà. La sua presenza in “Vera vuz” è al centro di una storia che lo vede contrapporsi a Gigio Alberti, altro fondamentale compagno di viaggio di Loris e Erba in tanti loro lavori. Alberti non ha certo bisogno di presentazioni per essere uno degli attori più interessanti tra cinema e teatro della scena italiana, fin dagli inizi della sua carriera ha sviluppato un rapporto di lavoro continuo e propositivo con Lorenzo Loris  e il Teatro Out Off divenendo uno dei cardini della compagnia. L’interprete femminile è Monica Bonomi, che si aggiunge e completa il cast con la forza della sua sottile vena comica imparata sul palcoscenico di Zelig e lavorando con Antonio Albanese, Dario Fo e Franca Rame. 
Monica Bonomi
“Manuel Segovia e Isidro Velazquez vivono a soli cinquecento metri di distanza l’uno dall’altro nel villaggio messicano di Ayapa, ma non si rivolgono la parola da anni. Sono le ultime due persone rimaste in grado di parlare il Nuumte Oote – la Vera Voce -  a cui gli antropologi stanno prestando particolare attenzione per evitarne la scomparsa. Non si sa se all’origine della mancanza di comunicazione ci sia una disputa o se i due non abbiano semplicemente niente da dirsi.”
E’ questa notizia di cronaca che ispira ‘Vera vuz’ - la vera voce.
Lo spettacolo è parte in italiano e parte in dialetto pavese (l’idioma lombardo nel testo diventa metafora di tutte le lingue che si stanno perdendo). (R.B.)