Al Nuovo Teatro Ariberto ‘Io l’ho sempre chiamata Patria’


Dal 22 al 25 maggio 2014 al Nuovo Teatro Ariberto di Milano era andato in scena, in anteprima nazionale, lo spettacolo di Marco Filatori ‘Io l’ho sempre chiamata Patria’. Filatori oltre che autore e regista ne è anche l’interprete, al fianco di Mauro Negri. Lo spettacolo viene riproposto quest'anno, fino al 26 aprile 2015.
Marco Filatori
La scena si svolge nel luglio 1932 nel sanatorio giudiziario di Pianosa.
Il secondino Sbarufatti Luigino, milanese, è appena stato trasferito dal carcere di San Vittore a Milano nella prigione di Pianosa, nel Mare Tirreno. È costretto dal direttore Caddeo a tentare di carpire informazioni all'irriducibile detenuto politico Pertini Sandro. Contando sul fatto che nella Grande Guerra i due erano commilitoni: l'uno tenente e l'altro, il Luigino, soldato semplice ai suoi ordini. I gerarchi sperano che la confidenza tra i due reduci possa portare il Pertini a sbilanciarsi e a fare nomi di altri antifascisti. 
La circostanza è immaginaria, ma la prigionia a Pianosa del futuro Presidente della Repubblica Italiana e la figura del direttore Caddeo sono reali. Da questo “pretesto drammaturgico” nasce il racconto dei due soldati al fronte. Episodi veri tratti da racconti di Pertini e altri creati sulla base di letture e ricerche sull'argomento. E sullo sfondo l'Italietta fascista, prepotente e ignorante, violenta e narcisista che non riuscì mai a piegare un gigante come Sandro Pertini. (R.B.)
Mauro Negri