Giorgio Diritti al Festival della Mente di Sarzana

A Sarzana (SP) dal 29 al 31 agosto si è svolta l’undicesima edizione del Festival della Mente, con la direzione scientifica di Gustavo Pietropolli Charmet.
Il festival, il primo in Europa dedicato ai processi creativi, ha visto nelle precedenti edizioni un totale di oltre 600 eventi e una media di oltre quarantamila presenze annue.
Secondo il nuovo direttore l’edizione di quest’anno presentava elementi di continuità e di novità rispetto alle edizioni precedenti: da una parte l’indagine approfondita e la messa in scena della creatività in arti e campi diversi, dall’altra l’analisi della complessa relazione fra generazioni nel contesto attuale.


Quest’anno nei 3 giorni di incontri e spettacoli ci sono stati 60 eventi, con 90 protagonisti che, con l’aiuto di circa 600 volontari, hanno contribuito alla riuscita della manifestazione.
Numerosissimi gli ospiti: Alessandro Barbero, Emanuela Grimalda, Giorgio Diritti, Michele Serra, Paolo Rossi, Gianmaria Testa, Beppe Severgnini e moltissimi altri.
Giorgio Diritti, regista e sceneggiatore, in un affollatissimo incontro, ha raccontato delle sue esperienze, dal primo film “Il vento fa il suo giro” (2005), girato in parte in lingua occitana, che dopo essere stato rifiutato da decine di produttori è stato girato e distribuito autofinanziandosi, arrivando a vincere moltissimi premi nei festival di tutto il mondo, innescando un passaparola che lo ha portato a restare un anno e mezzo in programmazione al Cinema Mexico di Milano, ad essere richiesto da moltissime sale ed a totalizzare oltre centomila presenze.
 

Diritti ha raccontato che sul set, prolungatosi per molti mesi, poiché il film si svolge in stagioni dell’anno diverse, si era arrivati ad una notevolissima integrazione tra la troupe e gli abitanti del piccolissimo villaggio piemontese dove si sono svolte le riprese, creando una specie di comune. Rapporto che ancora prosegue, con incontri periodici.   
A questo sono seguiti altri due film difficili: “L’uomo che verrà”, con Alba Rohrwacher e Maya Sansa, e “Un giorno devi andare”, con Jasmine Trinca.
                        


Anche per la realizzazione di questi due film, nonostante il successo dell’opera di debutto, è stato difficile trovare i fondi necessari: “L’uomo che verrà” tratta della strage di Marzabotto, argomento ritenuto dai produttori di scarso interesse per il pubblico, come pure “Un giorno devi andare”, girato quasi interamente nella foresta amazzonica.
Diritti non è solo regista: infatti è appena uscito il suo primo romanzo, “Noi due”.(R.B.)