Al Teatro Litta di Milano “Amleto”, con la regia di Corrado d’Elia


Dal 25 novembre al 7 dicembre 2014 la Compagnia del Teatro Libero di Milano è in scena presso il Teatro Litta con lo spettacolo Amleto, di William Shakespeare, diretto e interpretato da Corrado d’Elia, affiancato da Giulia Bacchetta, Alessandro Castellucci, Gianni Quillico, Marco Brambilla, Giovanni Carretti, Andrea Tibaldi, Marco Biraghi, Gaia Insenga.

Amleto è un’opera complessa la cui struttura è capace di abbracciare verità e finzione, razionalità e follia, amore e odio.

In questa tragedia non c’è un intreccio secondario, l’attenzione è tutta concentrata sul protagonista anche quando non è in scena.
Nello stesso tempo Amleto è a sua volta contraddittorio e sfuggente, è un personaggio ed un mito. Considerato come il maggior eroe tragico della modernità, Amleto, uomo del pensiero, della ragione e della coscienza, è moderno in quanto immerso in un continuo interrogarsi su di sé e sugli altri, e nulla dà per scontato, nulla accetta dall’esterno, tutto vuole comprendere e sperimentare in prima persona.
La Compagnia del Teatro Libero nasce nel 2010 come sintesi, sviluppo e nuovo percorso della storica Compagnia Teatri Possibili fondata dal regista e attore Corrado d'Elia nel 1996.

Dalle note di regia:
"Questo spettacolo, come Otello, Romeo e Giulietta e Macbeth, fa parte del percorso shakespeariano della compagnia che affronta in questo caso uno dei testi più amati, più tradotti e più rappresentati al mondo. Tutti gli allestimenti sono caratterizzati da una messa in scena originale, un linguaggio visivo marcato e quasi cinematografico, essenzialità nelle scelte di scene e costumi, ritmo sostenuto, uso drammaturgico delle luci e della musica e spesso mancanza totale di coordinate spazio-temporali concrete e naturalistiche. Un percorso verso la frammentarietà, che qui raggiunge il suo apice, con un taglio fortemente cinematografico. I luoghi dove si svolgono le azioni sono spesso luoghi della mente, dell'immaginario o dell'anima in una logica di labilità del confine tra sogno e realtà." (R.B.)