Assegnati i premi della Berlinale, il Festival del Cinema di Berlino

Dal 5 al 15 febbraio 2015 a Berlino si è svolta la 65° edizione del Festival del Cinema, uno dei più importanti del mondo.
Dieci giorni di proiezioni e di anteprime cinematografiche, tra cui quella del discusso “Cinquanta sfumature di grigio”.

La giuria, capitanata dal regista Darren Aronofsky (“The wrestler”, “Il cigno nero”, “Noah”), ha assegnato l’Orso d’Oro per il miglior film a “Taxi”, del regista iraniano Jafar Panahi, di cui in Italia abbiamo visto alcune pellicole, tra cui “Il palloncino rosso” e “Il cerchio”. Il premio è stato ritirato da alcuni membri della famiglia autorizzati a lasciare il paese, dato che il regista è stato condannato dal regime a non poter varcare i confini.
La nipote di Panahi ritira il premio

Il Gran Premio della Giuria è andato a “El club”, del cileno Pablo Larrain (“Tony Manero”, “No-I giorni dell’arcobaleno”), film su una casa di riposo per preti pedofili.
Il premio per la miglior regia ex-aequo alla polacca Maigorzata Szumowska per “Body” e al rumeno Radu Jude per “Aferim”.
I premi per l’interpretazione sono andati ai due protagonisti di “45 years”, di Andrew Haigh, i veterani Charlotte Rampling e Tom Courtenay.
Charlotte Rampling

L’Italia era rappresentata da “Vergine giurata”, opera prima di Laura Bispuri, interpretata da Alba Rohrwacher, nel ruolo di una ragazza albanese che rinuncia all’amore in cambio della libertà di vivere come un uomo, secondo la legge arcaica del Kanun, che vige da secoli sulle montagne albanesi, dove alle donne è negato tutto. Per la nostra attrice è il terzo festival internazionale in pochi mesi, dopo essere stata a Cannes con “Le meraviglie”, della sorella Alice e a Venezia con “Hungry hearts”, di Saverio Costanzo, che le è valso la Coppa Volpi come migliore attrice.
Vergine giurata
Un documentario italiano, “Il gesto delle mani”, di Francesco Clerici, sull’antica arte della fusione del bronzo, ha ottenuto il premio Fipresci (Federazione internazionale della stampa cinematografica) per la sezione Forum 2015. Il film racconta la creazione di una scultura dell’artista Velasco Vitali presso la Fonderia Artistica Battaglia di Milano, che ancora oggi lavora il bronzo con la tecnica che si usava duemila anni fa. (R.Bocchi)