“Quando la moglie è in vacanza” a teatro con Ghini e la Santarelli


Dal 30 gennaio al 16 febbraio in scena a Milano, al Teatro Manzoni, la commedia di George Axelrod, che aveva debuttato a Broadway nel 1952 e dopo 3 anni era divenuta famosissima per il film omonimo di Billy Wilder con Marilyn Monroe. Il titolo originale "The seven year itch" (Il ‘prurito’ del settimo anno) contiene forse più informazioni della seppur felice traduzione italiana del film.
Considerata un classico della modernità, è una commedia sulle manie erotiche dell’uomo medio e al tempo stesso una feroce satira di costume contro il perbenismo di una certa middle-class che sembra non avere epoche. La prorompente fisicità di una ragazza, cui presta il volto l’affascinante e vitale Elena Santarelli, entra come un uragano nella banale quotidianità di un maschio irrisolto. Un Massimo Ghini con l’aria di uno che più che subire l’attrazione femminile sembra essere spaventato da quell’opportunità apparentemente irraggiungibile. E se la traduzione e l’adattamento teatrale sono stati affidati ad uno specialista come Edoardo Erba,  Renato Zero ha creato appositamente le musiche per lo spettacolo (forse la cosa meno riuscita), che il regista Alessandro D’Alatri fa rivivere adeguandolo  ai nostri riferimenti culturali e dividendone i tempi narrativi: il piano reale e la proiezione delle reciproche insicurezze dei personaggi.
Massimo Ghini, attore romano di teatro, cinema e televisione, ha debuttato nel 1979. Al cinema ha avuto modo di dimostrare la sua bravura in “Senza pelle”, diretto da D’Alatri e in “Tutta la vita davanti”, di Virzì, per i quali è stato candidato al Nastro d’Argento. Negli ultimi anni è stato spesso protagonista dei cinepanettoni di Neri Parenti.
Elena Santarelli, nata a Latina nel 1981, ha iniziato la carriera come modella e si è fatta notare successivamente come valletta di Amadeus ne “L’eredità”. Al cinema ha interpretato alcuni film, il più noto dei quali è “Commediasexi”, diretto da D’Alatri. Questo è il suo debutto teatrale.
Alessandro D’Alatri, già regista di “Uomo e galantuomo”, in scena al Manzoni qualche mese fa, è noto soprattutto per i suoi film. Oltre a quelli già citati si ricordano “Casomai” e “La febbre”, interpretati da Fabio Volo. (R.B.)
La conferenza stampa