Torna in scena Filippo Timi con il suo Don Giovanni


Dopo le affollate repliche dello scorso anno, applaudito da oltre 50.000 spettatori in tutta Italia, Filippo Timi è tornato al Teatro Franco Parenti di Milano con il suo “Il Don Giovanni”, di cui ha curato drammaturgia, regia e scene. Accanto a lui, in scena fino a domenica 9 marzo, Lucia Mascino, Elena Lietti, Marina Rocco, Umberto Petranca, Alexandre Styker,  Roberto Laureri, Matteo De Blasio, Fulvio Accogli.
“Il Don Giovanni di Filippo Timi è un'opera delirante, folle, geniale, divertentissima e sboccata.
Il folgorante inizio vede Timi in una scenografia che ricorda la camera da letto del finale di ‘2001: odissea nello spazio’, pavimento con piastrelle illuminate di bianco, un dipinto come sfondo con l'attore intento a farsi una pera sulle note di Pagliacci, cantata da Pavarotti, mentre di fianco a lui due ragazze seminude, ultime vittime del Don Giovanni, dormono.
Poi il sipario si chiude, per riaprirsi sulle note di ‘Una carezza in un pugno’ di Celentano: Timi scende dal palco, bacia alcune donne sedute nelle prime file e poi torna in scena, in tempo per sedersi sul water e fare la cacca.
Tutto questo nei primi tre minuti di uno spettacolo lungo tre ore: un Don Giovanni bellissimo, che mette in scena tutta l'animalità da palcoscenico di Filippo Timi.
Ma tutti gli attori sono bravi a interpretare uno spettacolo che affascina per i colori dei costumi, per la follia di alcune scene e per un finale strabordante che fa scattare tutti in piedi ad applaudire.” (Massimiliano Vergani)

Filippo Timi, nato a Perugia, ha festeggiato i suoi 40 anni qualche giorno fa sul palco del Franco Parenti.
Artista eclettico: scrittore, attore, regista, drammaturgo, è noto al grande pubblico soprattutto per le sue interpretazioni al cinema. I suoi film più noti sono “Saturno contro” (F.Ozpetek), “Come Dio comanda” (G.Salvatores), “Vincere” (M.Bellocchio, che gli valse la candidatura come miglior attore agli Oscar europei), “La solitudine dei numeri primi” (S. Costanzo), “Vallanzasca” (M. Placido), “Com’è bello far l’amore” (F. Brizzi). (R.B.)